Il 28 luglio si celebra la Giornata Mondiale dell’Epatite, una ricorrenza istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in onore della nascita di Baruch Blumberg, il biochimico statunitense che scoprì il virus dell’Epatite B nel 1967 e sviluppò il primo vaccino contro di esso, vincendo il Premio Nobel. Questa giornata rappresenta un’occasione per aumentare la consapevolezza su questa infezione e sottolineare l’urgenza degli sforzi necessari per eliminare l’epatite come minaccia per la salute pubblica entro il 2030, un obiettivo a cui hanno aderito i Paesi di tutto il mondo nel 2016.
Il claim scelto quest’anno dall’OMS, “It’s time for action” (È tempo di agire), sottolinea l’importanza di accelerare le iniziative volte a migliorare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle infezioni da virus dell’epatite B (HBV) e C (HCV) per salvare vite umane. Questo monito ci ricorda che la salute del fegato è fondamentale per il benessere umano, poiché il fegato svolge quotidianamente oltre 500 funzioni indispensabili per la vita. Purtroppo, le epatiti virali operano in silenzio, manifestandosi con sintomi solo nelle fasi avanzate della malattia.
Le Epatiti B e C: un problema globale
Sebbene esistano diversi tipi di virus dell’epatite (dalla A alla E), le epatiti B e C sono le più rilevanti a livello globale, causando quasi 8.000 nuove infezioni ogni giorno, molte delle quali non vengono individuate. Ogni anno, oltre un milione di decessi sono attribuibili alle epatiti, decessi che potrebbero essere evitati grazie ai vaccini e ai trattamenti efficaci disponibili per l’epatite B e alle cure per l’epatite C.
L’Importanza della diagnosi precoce
La diagnosi precoce è fondamentale nella lotta contro le epatiti. Individuare l’infezione in persone inconsapevoli di essere contagiate permette di evitare le complicanze di una malattia epatica avanzata e interrompere la trasmissione del virus, prevenendo nuove infezioni. Per rilevare la presenza del virus dell’epatite è sufficiente un semplice test. In Italia, i nati tra il 1969 e il 1989 possono partecipare allo screening gratuito per l’epatite C, informandosi presso la propria ASL.
L’Impegno dell’Italia
L’Italia è attivamente impegnata su più fronti per raggiungere l’obiettivo dell’OMS di eliminare l’epatite come minaccia per la salute pubblica entro il 2030:
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